Chirurgia Ricostruttiva Cartilaginea – Tecniche Principali

La chirurgia ricostruttiva cartilaginea comprende un insieme di tecniche mininvasive e biologiche finalizzate al ripristino dei difetti cartilaginei focali del ginocchio, della caviglia e, in casi selezionati, dell'anca. L'obiettivo è rigenerare il tessuto cartilagineo, ripristinare la biomeccanica articolare e ritardare l'evoluzione artrosica.

• Microfratture / Nanofratture

Indicazioni: Difetti < 2 cm², pazienti giovani. Vantaggi: Tecnica semplice e mininvasiva. Limiti: Rigenerazione fibrocartilaginea.

• OATS – Trapianto Osteocondrale Autologo

Indicazioni: Difetti 1–3 cm² profondi. Vantaggi: Cartilagine ialina nativa. Limiti: Morbidità sito donatore.

• Allograft Osteocondrali (OCA)

Indicazioni: Difetti > 3 cm², lesioni complesse. Vantaggi: Possibilità trattare grandi difetti. Limiti: Disponibilità limitata.

• Scaffold Biomimetici

Indicazioni: Lesioni 2–4 cm². Vantaggi: Stimolo rigenerativo potenziato. Associabili a: PRP, MFAT, tecniche combinate.

• Impianti Osteocondrali Preformati

Indicazioni: Difetti focali profondi. Vantaggi: Ripristino geometria articolare.

Terapie Biologiche Associate:

PRP Autologo – Riduce infiammazione e favorisce riparazione tessuti.

MFAT (Micro-Fragmented Adipose Tissue) – Modulazione macrofagi M1→M2, riduzione IL-1β e TNF-α, effetto rigenerativo paracrino, rilascio IGF, PDGF, VEGF, TGF-β, stimolo riparazione cartilaginea, effetto lubrificante intra-articolare.

Obiettivo:

Ripristinare superficie articolare, ridurre dolore e gonfiore, migliorare biomeccanica, ritardare artrosi, favorire rigenerazione e mantenere il paziente attivo. Correzione fattori meccanici: allineamento arti inferiori, stabilità legamentosa, tracking rotuleo, biomeccanica astragalica.